Messina Street Fish – Festival del pesce siciliano – 28/31 ottobre 2021 – legumi e frutti tropicali siciliani

Il Messina Street Fish-  Festival del pesce siciliano, si è svolto all’interno dei locali dell’ITS Albatros di Messina. Un evento, alla sua seconda edizione, che mira a valorizzare il pescato locale e le ricette collegate, al fine di esaltarne al massimo le già elevate potenzialità. Grazie alla collaborazione con Idimed l’edizione ha focalizzato l’attenzione sui Legumi e sulla Frutta esotica Siciliana

I legumi ci hanno permesso di “ritrovare” sapori antichi mai dimenticati e di sperimentare ricette innovative e gustose. Il valore ambientale, nutraceutico e gastronomico dei legumi e ancora, l’identità culturale dei territori e la biodiversità è stato rappresentato nelle ricette che ne celebrano il connubio con il pesce. L’associazione legumi siciliani è stata costituita per incentivarne la produzione, promuovere la commercializzazione e rilanciare il consumo. I legumi sono stati e continueranno ad essere elementi prioritari della civiltà agricola e della cultura alimentare della Sicilia. Fave, ceci, lenticchie, fagioli, piselli, cicerchie, lupini hanno caratterizzato l’identità dei piatti tipici della cucina mediterranea. Alimenti di qualità, capaci di ridurre il carico chimico e di rigenerare i suoli attraverso l’avvicendamento colturale. Emblema di una agricoltura sana, giusta e sostenibile, fulcro centrale dell’internazionale Dieta Mediterranea. I legumi sono giacimenti di benessere: saziano di più, sono meno calorici e con la loro fibra solubile regolano i livelli di colesterolo e di glucosio nel sangue. E lo sapevano bene i nostri nonni, diventati centenari, che ne consumavano almeno due/tre porzioni a settimana. La storia della gastronomia italiana è caratterizzata dal loro utilizzo per la preparazione di ricette che raccontano i luoghi, i riti e le usanze delle civiltà mediterranee. Questi tesori arrivano nella nostra tavola grazie ad aziende coraggiose, come “Terravecchia Legumi” che ha investito nelle leguminose con il brand di famiglia permettendo a tanti consumatori di disporre di queste materie prime “biologiche” di grande qualità che fanno bene alla salute dell’uomo e dell’ambiente. L’argomento è stato interpretato dallo chef Giuseppe Geraci del ristorante Modì di Torregrotta nella sua “Lampuga da cima affondo” in cui il cosiddetto “capone” è stato abbinato con maestria alle cicerchie siciliane.

“Il consumo dei legumi almeno tre volte a settimana è fondamentale, ha detto la dott.ssa Francesca Cerami, direttore dell’Idimed (Istituto Dieta Mediterranea), per il loro alto valore nutrizionale. L’associazione con il pesce siciliano non poteva essere più corretta poiché la Sicilia è una terra di sole, di mare, di terra, di biodiversità, ed è importante esaltarne le tipicità”. La dott.ssa Cerami nell’ambito dell’evento ha presentato una pubblicazione dedicata al menù della dieta mediterranea, una raccolta di ricette che vedono tra gli ingredienti principali il pesce e i legumi.   Presente tra gli esperti del focus tematico anche Francesco Cancellieri, presidente di Assocea ed esperto di educazione ambientale e sviluppo sostenibile della Stazione sperimentale consorziale di granicoltura di Caltagirone, oltre che socio dell’Associazione Legumi Siciliani: “I legumi rappresentano l’esempio più virtuoso per salvare il pianeta- ha detto Cancellieri- e l’associazione nasce proprio per incentivarne la produzione, promuoverne la commercializzazione e rilanciarne il consumo”.

E’ intervenuto inoltre il presidente del Consorzio Co.Ri.Bi.A. Giacomo Dugo, che ha sottolineato l’importanza della tracciabilità del pesce e di tutti i prodotti alimentari che arrivano al consumatore finale: “Abbiamo sviluppato una piattaforma che utilizza una tecnologia avanzatissima basata sulla blockchain- ha spiegato- che consente di dare tutte le informazioni necessarie per essere sicuri di ciò che mangiamo”.

La manifestazione, volta alla valorizzazione del pescato siciliano è promossa da Confesercenti Messina e si svolge in partnership con l’ITS Albatros,  la Camera di Commercio di Messina, l’Associazione Provinciale Cuochi, l’I.I.S. Antonello, l’Istituto Co.Ri.Bi.A, la Proloco Messenion e la Sacom con il patrocinio di Unione Europea, Regione Siciliana – Assessorato Agricoltura Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, Dipartimento della Pesca Mediterranea attraverso il PO FEAP 5.68 e dal Comune di Messina.

Sono intervenuti al focus tematico anche la direttrice di “Oggi Milazzo” Rossana Franzone, che ha messo l’accento sull’importanza di sostenere anche attraverso la comunicazione l’alimentazione sana, che passa anche dal nostro buon pesce siciliano e dai legumi. Sono intervenuti inoltre il prof. Filippo Grasso, delegato del Rettore al Turismo e l’imprenditrice Sara Arena della S.a.co.M, Società Allevatori Commercio Molluschi, azienda partner del Messina Street Fish.

Altro protagonista dell’evento è stato TINFRUT. Il progetto Tinfrut (Tecnologie innovative di processo e di prodotto standardizzate e certificate per la filiera dei frutti tropicali) finanziato, dall’Assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, a valere sulla Sottomisura 16.1 del PSR Sicilia 2014-2020, centra l’attenzione sul valore della frutta esotica prodotta in Sicilia. Il 2021 è l’anno internazionale della frutta e della verdura (FAO), per celebrarlo abbiamo creato il connubio pesce e frutta tropicale. Consumare 5 porzioni di frutta e verdura al giorno è una delle raccomandazioni principali per “crescere in salute e invecchiare con successo” e il riconoscimento della FAO rappresenta un’opportunità unica per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della frutta e della verdura per l’alimentazione umana, la sicurezza alimentare e la salute, nonché per realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU. Una frutta che ci permette di accorciare la filiera, seguire la stagionalità, arricchire l’offerta e creare opportunità economiche per le aziende del territorio. Il Gruppo Operativo “Tropicali di Sicilia” è coordinato da Rina Agroqualità S.p.A. ed è rappresentato nel sito ww.tropicalisicilia.it.

Il mango siciliano degustato è stato offerto dall’azienda agricola Maria Cupane, Gruppo Operativo TINFRUT – Tropicali di Sicilia in provincia di Messina. La sua azienda fa parte delle 10 aziende che hanno fondato, insieme ad altri partner pubblici e privati, il Gruppo Operativo “Tropicali di Sicilia” coordinato da Rina Agroqualità S.p.A. Tra i partecipanti, Enzo Pruiti, portavoce della comunità slow food per la tutela della biodiversità dei Nebrodi, Salvatore Granata, referente Presidio Slow Food del Fagiolo di carrazzo dei Nebrodi (nota: carrazzo = rampicante). Crescono avvinghiati a tutori fatti con le canne, con i polloni di nocciolo oppure con reti, pur mantenendo forma e colori diversi gli uni dagli altri, oltre che naturalmente un’identità ben precisa esplicitata anche dal nome. Si caratterizzano per la quasi totale assenza di buccia, caratteristica che li rende altamente digeribili e rappresentano la tradizione agricola dei Nebrodi, Giacomo Dugo, Presidente del Consorzio di Ricerca Co.Ri.Bi.A.  e Francesca Cerami, direttore dell’Istituto Dieta Mediterranea. Un ringraziamento particolare a Francesco Verri, Presidente dell’Associazione culturale Frutta Tropicale Siciliana che ha offerto la consulenza per la scelta dei frutti tropicali in fase di ideazione delle ricette.

Il 30  ottobre, in scena le acciughe, la frutta esotica e tanta Sicilia: le novità esclusive degli ambasciatori del gusto al Messina Street Fish. L’ultima giornata della manifestazione dedicata, nella mattinata, ai tre Ambasciatori Del Gusto membri dell’ “Associazione provinciale cuochi messina”. Sul palco, insieme allo chef del Marina Del Nettuno, il pasticcere Lillo Freni ed il mastro fornaio Francesco Arena. La giornata era dedicata alla valorizzazione del pescato locale sposandolo con prodotti di frutta tropicale coltivate in Sicilia. Acciughe, pane di grano antico, maionesi vegetali, sono stati alla base delle preparazioni. “Acciuga tra terra e mare” l’antipasto di Francesco Arena su un crostino di pane con infusione di Anice Zhantol, maionese di avocado, tartare di tamarillo, acciuga marinata, lemon grass e petali di rosa. Un piatto dallo stesso nome in siciliano “Risu, stiddi, frutti e spiezzi” di Chef Caliri. “Le acciughe in dialetto antico venivano chiamate “stiddi” ovvero “stelle” perché quando nuotano per il loro riflesso brillano nelle acque. Quella con le acciughe è per lo chef un amore antico, la sua famiglia infatti produceva acciughe in scatola a Falcone. Lo chef ha proposto un risotto mantecato con pesto di Piper Auritur, acciughe cotte a freddo in sale bilanciato, “caviale” ottenuto sferificando la colatura delle alici, Tamarillo e pane di segale tostato. A chiudere il goloso appuntamento una “Crostatina di frutta esotica” con una crema Chantilly al lime, bisquit alla pampeda, una bagna di frutti esotici ed una finitura di Mango, Guava Rossa e Tamarillo semicandito.